Digital Slot Car
Era la primavera del 1982, ricevetti in regalo il mio primo computer un VIC 20 Commodore, tra i giochi c’era anche una specie di corsa automobilistica … da quel giorno la pista Polystil e tutte le auto costruite in 6 anni finirono in scatoloni in cantina e poi persi durante un trasloco, se ne salvarono solo due ma in pessime condizioni (le auto venivano costruite partendo dalle basi Polystil di Tyrrell, Lotus e Mc Laren con stucco, cartone, vernidas e pittura da modellismo, gli sponsor e le decals erano ritagliate da Autosprint o da pacchetti di sigarette acquistati solo per quell’uso).
Sognavamo il campionato slot F1, avevamo costruito decine di macchine e molte gare siamo riusciti a farle, ma la “tecnologia slot” era molto grezza e ci voleva fantasia per renderla più realistica, non riusci’ a reggere il confronto con i video giochi seppur molto primitivi.
Oggi dopo 40 anni ho varcato di nuovo la soglia di un negozio di modellismo ed ho ordinato la mia prima digital car, non una F1 per ora, ma voglio analizzarla e scoprirla nei dettagli !
Il mondo slot si e’ evoluto, ma con grande stupore il negoziante mi dice che il digitale ha preso poco … non piace …
Ma come ? Ci sono quasi tutte le funzioni che io sognavo, ripeto sognavo 40 anni fa ! Cambio di corsia, fino a 20 auto in corsa contemporaneamente, box, rifornimenti, tanti parametri per rendere la corsa più avvincente, imprevisti, competitività vetture etc etc etc il limite e’ ormai la fantasia, un perfetto mondo phygital cioè misto di fisico e digitale che rende avvincente il gioco.
Sinceramente oggi, trovo noiosissimo lo slot analogico ed anche il digitale non troppo realistico i cambi di corsia a X sono inguardabili (de gustibus), mentre trovo ottimo il mondo Carrera e straordinario il mondo BLST (proprio quello che ho sempre sognato).
La stampa 3D per creare vetture, gli accessori, internet e la tecnologia hanno permesso di realizzare quello che sognavo 40 anni fa !
Il futuro e’ sempre più’ phygital !




Bellissima descrizione di un periodo adolescenziale che non tornerà più, ma anche la consapevolezza che grazie alle tecnologie attualmente disponibili, i sogni di allora possono essere realizzati oggi…da chi “giovane” è rimasto
Grazie Paolo per il tuo commento ! Condivido quanto dici !